Il soffitto può essere inserito in diversi modi.

L’opzione principale si trova nella toolbar superiore, cliccando su Opzioni e quindi su Soffitto zone, da cui si apre il sottomenù laterale con varie voci (fig. 1).

(fig. 1)

La prima voce ‘Crea soffitto da poligono esterno zone’ (fig. 2) inserisce in automatico un unico poligono di copertura in corrispondenza di tutte le stanze che siano chiuse da pareti su tutti i lati, indipendentemente dal fatto che sia già stato inserito o meno il pavimento (fig. 2.1).

(fig. 2)

(fig. 2.1)

La seconda voce ‘Crea soffitto per ogni zona’ (fig. 3) inserisce in automatico un poligono di copertura per ciascuna stanza chiusa da pareti su tutti i lati. Si noti come la parte esterna sia senza soffitto perché non costituisce una stanza chiusa da pareti su tutti i lati (fig. 3.1).

(fig. 3)

(fig. 3.1)

Le voci successive del sottomenù permettono di nascondere, mostrare o eliminare il soffitto una volta inserito.

Questi tipi di soffitto sono a tutti gli effetti degli oggetti 3D, quindi visibili e selezionabili sia in pianta 2D che nella finestra 3D e modificabili per dimensioni e texture (3.2) tramite il comando Proprietà elemento  .

(fig. 3.2)

In alternativa, è possibile visualizzare il soffitto solamente in fase di render per ottenere una scena più realistica e per fare in modo che non entri la luce esterna dall’alto influenzando il risultato finale della propria immagine elaborata con D-Ray o D-Lux.

In questo caso il soffitto verrà inserito in tutte le superfici che hanno una pavimentazione, sia interne che esterne, a prescindere che una stanza sia o meno chiusa da pareti su tutti i lati. Questo tipo di soffitto non è visibile nelle finestre 2D e 3D, né selezionabile o modificabile come oggetto.

Per attivare questa opzione cliccare sulla voce RENDER nella parte destra della  toolbar superiore (fig. 4).

(fig. 4)

Nella schermata successiva (fig. 5) cliccare su Rende setup in basso a sinistra e selezionare Visualizza in corrispondenza della voce SOFFITTO nella schermata OPZIONI RENDER (fig. 6).

(fig. 5)

(fig. 6)